← Back

News —

Un viaggio verso il futuro attraverso gli occhi dei nuovi designer 21.04.2022

Quella di Turri è una storia fatta di stima reciproca: un equilibrio perfetto di complicità e fiducia che ha sempre contraddistinto la relazione con i vari designer che, negli anni, hanno dato forma ai valori dell’azienda.

“Collaborazione” è la parola che meglio di tutte descrive la relazione che Turri riesce a instaurare con tutte le figure, storiche e recenti, di cui si circonda. Si tratta di un rapporto biunivoco e bidirezionale, in cui la partecipazione diretta dei designer è fondamentale.

Senza andare troppo indietro nel tempo, basta tornare al 2019, quando Daniel Libeskind fu chiamato a disegnare l’intero stand dell’azienda per il Salone del Mobile di quell’anno.

Alle porte della nuova e attesa edizione del Salone, Turri continua a rivolgere il suo sguardo verso il futuro annunciando l’ingresso di Paola Navone, Matteo Nunziati, Monica Armani e Studio Gensler nel team creativo.

Le creazioni di Paola Navone sono lo specchio del suo stile inconfondibile e della sua cifra stilistica, in cui funzionalità e armonia si trasformano in forme e colori che confermano il suo eclettismo.

Il blu e l’intreccio, rubato al mondo della moda, sono i due segni guida che faranno vibrare il “cuore” della casa proposta dalla designer.

Tra le novità, a rappresentare l’azienda in fiera, anche la firma di Matteo Nunziati. I suoi progetti, valorizzati dalla sapiente selezione delle materie prime, mostrano l’elegante connubio tra architettura di interni e design del prodotto. Quella di Nunziati si presenta come una collaborazione a 360° che indaga la dimensione dining, living e bedroom con la nuova collezione Domus.

La cura per il dettaglio e la sperimentazione geometrica tipiche della ricerca artistica della designer italiana Monica Armani guidano anche le nuove produzioni del prossimo Salone che si concentrano principalmente nello sviluppo della zona dining e, con dei primi accenni, nell’area bedroom.

La sua sensibilità nel cogliere anche le minime sfaccettature, sia nel macro che nel micro, è percepibile anche nelle nuove realizzazioni: la zona giorno e quella notte esprimono la sua concezione di design contemporaneo basata sull’eliminazione del superfluo a favore della purezza del contenuto.

Lo Studio Gensler, nato nel 1965 a San Francisco per volontà di Art e Drue Gensler, conta oggi più di 40 sedi in tutto il mondo e continua ad occuparsi di architettura, interior design, real estate e urbanistica.

L’unione della tecnologia integrata alla tradizione artigianale torna come comune denominatore anche nei pezzi che verranno presentati al prossimo Salone del Mobile. Come in una hall di un albergo, gli elementi d’arredo sono stati pensati per accogliere gli ospiti e soddisfare le loro aspettative.

La riconferma di Giuseppe Viganò con il nuovo divano Drum e gli ampliamenti delle collezioni Blues e Soul sottolinea la inclinazione dell’azienda verso la ricerca progettuale come base da cui partire per sperimentare materiali e raggiungere nuovi orizzonti.

La presenza di Giuseppe Viganò si riafferma anche nell’intera progettazione dello stand Turri. Il risultato sarà un racconto a più mani delle proposte più innovative di questo 2022.

“La scelta di accogliere nuovi nomi di rilevanza internazionale trova fondamento nella strategia di comunicazione che stiamo attuando ormai da più di due anni e che ha come obiettivo quello di avvicinare l’azienda a nuove opportunità, inserendola in un mercato globale.

La necessità di cambiamento, per stare al passo con i tempi, ci porta, continuamente, a riflettere sull’importanza del design contemporaneo come risposta ad un futuro che, oggi, sembra essere ancora più incerto. Questo si traduce anche in una variazione della rotta stilistica: collezioni moderne essenziali e prodotti sempre più flessibili che non tralasciano la tradizionale finitura laccata tipica dell’azienda. La capacità di ascolto e di scambio con i designer, negli anni, è diventata un bagaglio culturale che ci ha permesso di garantire unicità e qualità alla nostra produzione attualizzandola alle esigenze della clientela contemporanea.”

L’impronta artistica dei designer della ‘famiglia’ Turri è in grado di interpretare efficacemente i processi operativi e strategici del marchio, traducendoli in una visione personale e, allo stesso tempo, funzionale.

Ma non solo, le nuove collaborazioni sono fondamentali per aprire lo sguardo di Turri e rivolgerlo sempre di più verso il futuro.

Là dove la tecnologia pura non può arrivare, interviene la qualità di una tradizione che trova nella sensibilità del “fare manuale” la possibilità di concepire prodotti unici nel loro genere che rispecchiano e rispettano il valore del Made in Italy.

Pubblicato in:
Share → Share on Facebook Share on Twitter Share on Pinterest Share on Google +