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Due stand per svelare la contemporaneità del design Turri 27.03.2023

È così che l’azienda vuole presentarsi all’appuntamento annuale con il Salone del Mobile.

Autenticità, radici e lusso contemporaneo sono le prerogative del Made in Italy di Turri. Ma sono anche gli elementi essenziali del linguaggio cosmopolita con cui il brand continua a raccontarsi al mercato internazionale.

Quest’anno gli spazi espositivi, firmati da Studio MILO, sono stati pensati come un percorso temporale alla scoperta del design contemporaneo. Si tratta di una progettazione inclusiva, in grado di catturare l’attenzione del visitatore esterno con un involucro che accompagna, attraverso un movimento semplice, all’interno del design Turri.

Un linguaggio architettonico che racconta l’evoluzione del brand e che si concretizza nella presenza di ben due stand: Turri (PAD. 1 – Stand A07/B08) e Turri Design (PAD. 7- Stand M14/M16).

I due stand sono uniti idealmente da un connettore: il nastro. Un significante visivo che indica il rapporto e la relazione che lega Turri a Turri Design: da un lato lo stile che unisce tradizione e modernità, dall’altro l’interpretazione originale e coerente del nuovo lusso internazionale.

L’involucro esteriore, color champagne opaco nello stand Turri al padiglione 1 e color platino al padiglione 7 per Turri Design, diventa un sipario in grado di svelare la contemporaneità delle proposte Turri.

Nel padiglione 1 il gioco di volumi, tra pieni e vuoti, è accentuato dalle dimensioni stesse dello spazio: qui, l’idea di micro ambienti abitativi (living, dining e bedroom), firmati da Matteo Nunziati, Giuseppe Viganò e Huang Quan, con gli ampliamenti delle rispettive collezioni conducono il visitatore, passo dopo passo, alla scoperta della “casa” di Turri, raccontando i risultati del recente processo di evoluzione dell’azienda che, qui, convoglia visivamente nell’agorà centrale, in cui il respiro e la percezione si fanno più ampi.

Il file rouge tra i due stand è il nastro in paglia, intrecciato a mano, largo un metro e profilato in tessuto che – appeso a 4 metri dall’altezza – dall’agorà del padiglione 1 prosegue fino all’ingresso del padiglione 7, dove saranno esposte le ultime tendenze di Turri Design con due nuove collezioni di Toan Nguyen e l’inserimento di nuovi arredi per la famiglia Azul di Paola Navone – OTTO Studio e Roma di Monica Armani. Ritorna anche qui il concetto dell’agorà, riproporzionato nelle dimensioni. Uno spazio ridotto ma permeabile, che rispetta un’idea di circolazione guidata ma libera grazie alla presenza di due ingressi, che non definiscono solo il flusso degli ospiti ma ricordano che il tempo, quello di tutti, è davvero prezioso.

Un’esperienza immersiva e coinvolgente che mostra lo sviluppo dell’artigianalità del marchio Turri: il movimento ondulato del guscio esterno si propaga anche all’interno, accogliendo gli ospiti e invitandoli ad entrare in relazione con la nuova proposta di casa firmata dai designer che, anche quest’anno, danno voce e spazio alla metamorfosi di un linguaggio sempre più orientato al contemporaneo.

Ciò che è esterno è anche interno, mantenendo l’indipendenza e, allo stesso tempo, la coerenza di ogni ambiente che, a sua volta, sarà caratterizzato dall’utilizzo di un materiale diverso.

Lo styling leggero scelto per entrambi gli stand dà il benvenuto a una contaminazione che invade

anche gli aspetti cromatici, espressi da finiture inedite, colori tenui, desaturati, che nella loro intensità mostrano un concetto di eleganza ricercata. Della stessa eleganza sono fatti i rivestimenti di cui si compongono gli stand, in dialogo con l’inserimento di pietre e ceramiche, perfette per arricchire senza appesantire.

In linea con la riflessione proposta dal Salone del Mobile.Milano, la contaminazione si dispiega anche nell’utilizzo di materiali riciclati a favore di una responsabilità ambientale, economica e sociale. La trasversalità di Turri si manifesta nella presenza di vere e proprie opere d’arte all’interno degli ambienti: fotografie e collaborazioni con gallerie d’arte ricordano che non si può più parlare di design al design, di arte all’arte.

Siamo di fronte ad un progetto comune di azione in cui i designer coinvolti, con la loro esperienza, diventano testimoni di una sapienza artigianale italiana, che parla il linguaggio del Made in Italy di Turri e che riesce a interpretare la cultura internazionale dell’abitare.

Turri Design riflette con immediatezza su tutti gli aspetti dell’esistenza quotidiana e definisce una concezione contemporanea del lusso. Una concezione estetica che non si rispecchia più nel minimalismo ma nella cultura del fare, di un saper fare dal respiro dichiaratamente internazionale.

 

 

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