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Lettera Aperta Bologna Water Design 18.10.2012

LETTERA APERTA

Da un paio di settimane si sta svolgendo, a Bologna, un interessante dibattito sull’Ex Ospedale dei Bastardini, il palazzo di Via d’Azeglio che per cinque giorni è stato il cuore di Bologna Water Design, la manifestazione che noi, Valerio Castelli e Caterina Mosca, abbiamo organizzato in città in occasione del Cersaie.

Abbiamo letto autorevoli interventi, opinioni e appelli per riaprire alla città i bellissimi spazi del Palazzo. Non possiamo che essere d’accordo e in qualche modo orgogliosi di avere dato l’avvio ad un simile dibattito e avere “riacceso l’attenzione” su un luogo abbandonato così straordinario. Non è stato però casuale come sembra a qualcuno.

Il mondo del design, uno dei settori trainanti dell’economia italiana e del made in Italy, è sensibile alla bellezza e all’innovazione (se non c’è innovazione non c’è design) e trainato dal suo modo di esprimersi da anni realizza manifestazioni di successo a livello internazionale  coinvolgendo il mondo di riferimento professionale ma anche con la capacità di aprire le porte al pubblico generico degli appassionati, creando dei veri e propri fenomeni di costume nelle città dove avvengono: Milano, che ne è la capitale, è stata la prima a inventare il “Fuori Salone” e ad esportare questa esperienza in tutto il mondo. Negli ultimi quindici anni sono nate, sul modello di quanto succede in Italia, decine di Design Week, da Parigi a Londra, da Mosca a Helsinki, da New York a Pechino.

Per fare questo non occorre solo portare contenuti di qualità ma anche saper trovare un modo di valorizzare e coinvolgere il territorio. Questa è la chiave perché la manifestazione abbia successo e in qualche modo sappia smuovere corde diverse da quelle della banale rappresentazione di sé stessa, in una parola sappia emozionare.

Aprire luoghi sconosciuti, abbandonati o poco valorizzati delle città è una delle opzioni su cui lavorare, ogni luogo ha una sua specificità, non esistono modelli precostituiti: bisogna conoscere il territorio dove si opera, coinvolgere le istituzioni che lo governano, lavorare in collaborazione con chi opera e conosce il luogo. Questo abbiamo fatto anche a Bologna.

I contatti con la Fiera, il Cersaie, il Comune e la Provincia sono stati il punto di partenza. Abbiamo impiegato più di un anno: con il solito sostegno di pochi imprenditori illuminati di aziende leader del design e qualche dirigente o funzionario intelligente, siamo riusciti a convincere la direzione del Cersaie a patrocinare la manifestazione, la Provincia a concederci gratuitamente il Palazzo dei Bastardini, il Comune a districarci tra le pratiche burocratiche per realizzare e promuovere le attività sul territorio, La Repubblica e Archiportale, Archilovers e Archiproducts ad accompagnarci, sostenerci e a farci da media partners.

Ci hanno sostenuto poche persone lungimiranti perché convinte della qualità dei contenuti che portavamo a Bologna per la prima volta e dalla consapevolezza che avrebbero avuto vantaggi evidenti sul piano della comunicazione e della valorizzazione delle proprie attività.

Ora tutto è finito. Bologna Water Design è stato un successo che è andato aldilà delle previsioni, abbiamo stimato che siano passati in Via d’Azeglio più di 10.000 persone, la città ha risposto in modo molto positivo dimostrando di essere assetata di questo tipo di iniziative.

Noi comunque continueremo a fare il nostro lavoro con la passione di sempre e il prossimo settembre faremo una nuova edizione di Bologna Water Design, ai Bastardini o in qualunque altro luogo la città saprà metterci a disposizione.

Valerio Castelli e Caterina Mosca

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